Santuario di Diana Nemorense


Ed eccoci al nostro primo video! Dopo pericoli indicibili e traversie interminabili siamo riusciti a pubblicarlo!

Ho scelto il Santuario di Diana Nemorense perché è uno dei posti a me più cari, era doveroso per me cominciare da qui in quanto la mia passione per i misteri laziali è nata nel momento in cui ho visitato quelle rovine nel bosco di Nemi...

La storia del culto di Diana è molto bella, Diana è una Dea molto antica, venerata dai Latini già prima di Roma. In seguito all'ellenizzazione è stata associata ad Artemide e al mito di Virbio (Che visse due volte) indicato come primo Rex Nemorensis. Il culto era talmente radicato che ancora nel 1200 i contadini facevano a Diana delle offerte per ingraziarsi la Dea che credevano responsabile della fecondazione dei campi.

Il tempio di Diana a Nemi è stato costruito dopo quello fatto erigere da Servio Tullio sull'Aventino, Infatti fino ad allora i Latini officiavano all'interno del Bosco Sacro (nemus) Aricino. Fu ampliato a partire dal II secolo A.C. Uno dei più illustri benefattori del Culto di Diana fu Gaio Giulio Cesare Germanico ovvero niente meno che Caligola. Al massimo del suo splendore il complesso raggiunse l'estensione di 45.000 mq di cui 5000 oggi sono ancora sepolti nel terreno.

Da semplice dea silvana Diana divenne con il tempo la protettrice della Lega Latina, e da tutto l'Impero le persone facevano pellegrinaggi sino al tempio di Nemi al fine di ricevere grazie, non sono mancate le guarigioni miracolose.

Il declino iniziò con l'arrivo del cristianesimo ed in seguito all'editto di Teodosio il tempio fu abbandonato e dimenticato. Il bosco riprese possesso dell'area ed il tempo seppellì le preziose statue conservate nelle celle donarie, preservandole fino a quando nel XVII secolo vennero ritrovate dagli archeologi (stranieri purtroppo) grazie ai quali oggi sono esposte nei musei di mezza europa.

Buona visione!