Santuario di Diana Nemorense - "Edificio K" -

Hanno partecipato agli scavi ed alle attività di ricerca, oltre agli studenti diPerugia e Monaco di Baviera e della Scuola di Specializzazione diRoma sopra citate, studenti, specializzandi e dottorandi di molte altre Università italiane ed europee.

Nonostante i fondi per la ricerca e la tutela dei Beni Culturali siano ridotti notevolmente, le ricerche continuano grazie al lavoro instancabile dei volontari, anche per l’eccezionale importanza di questo sito archeologico, la cui storia e monumentalità non ha uguali per l’Italia antica: basti pensare che nel mondo si conoscono già 220 statue rinvenute nel santuario di Nemi in occasione degli scavi di fine Ottocento.

Oggetto delle ricerche questo anno è stato l’edificio stesso del tempio dedicato a Diana, chiamato “Edificio K”,  fino ad ora pensavamo che il santuario avesse tre fasi edilizie ovvero di fine quarto secolo a.C. – III-II sec. a.C.; secondo quarto del I sec. a.C. In queste tre fasi l’edificio sacro è diventato sempre più grande e monumentale.  In particolare l’ultima fase misura metri 28 x 20 e conserva parte del muro di una facciata per un’altezza di più di 4 metri (e nel ‘700 è stata utilizzata per la costruzione del casale che vedete).

Quest’anno è avvenuta l’identificazione di una fase del tempio ancora più antica rispetto alle altre, di cui ci restano alcune strutture murarie ed elementi architettonici decorativi, poste al centro degli edifici successivi.

Queste strutture murarie sono ciò che ci rimane dell’antico tempio in cui aveva il suo centro religioso proprio la lega latina dalla fine del sesto secolo a.C., la cui dedica è ricordata da Catone da parte del Dictator di Tusculum Manio Egerio Bebio e dalle altre città latine federate contro Roma (Ariccia, Lanuvio, Laurentum, Cora, Tibur, Pometia, Ardea e i Rutuli).













Proprio quest’anno sono stati stanziati ben settecentomila euro per la sistemazione del santuario.

SANTUARIO DI DIANA               Tot. €. 700.000,00

    Portico orientale

-    Completamento dello scavo archeologico (liberazione del calpestio per accessibilità e connessione al tempio)

-    Bonifica delle murature (nicchioni) (bonifica e contenimento vegetazione e revisione delle murature)

-    Restauro celle donarie e riassetto della copertura esistente a protezione del mosaico

-    Sistemazione percorso di visita

-    Allestimento illuminotecnico

    Tempio

-    Completamento dello scavo archeologico  

-    Restauro delle murature e sistemazione dei piani

-    Sistemazione percorso di visita

-    Consolidamento e restauro del casale sul tempio

-    Allestimento centro visita e infopoint all’interno del casale sul tempio

https://www.academia.edu/551646/G.Ghini_-_F.Diosono_Il_Santuario_di_Diana_a_Nemi_recenti_acquisizioni_dai_nuovi_scavi_in_E._Marroni_ed._Sacra_Nominis_Latini._I_santuari_del_Lazio_arcaico_e_repubblicano._Atti_del_Convegno_Roma_2009_Ostraka_n.s._2012_I_pp._119-137



http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/nemi_archeologi_europa_santuario_diana/notizie/833621.shtml



http://www.ilmamilio.it/m/it/attualita/primo-piano/30347-il-tempio-di-diana-a-nemi-e-ancora-pi%C3%B9-antico-di-quanto-si-credeva.html

http://osservatorelaziale.it/mobile/index.asp?art=16485

https://www.youtube.com/watch?v=TIrgHcOw7-U



https://www.youtube.com/channel/UCrf-u--lw-F209f6BoIySMg








Maratea Antica #video_speciale #borghiabbandonati

Video speciale caricato al ritorno dalle ferie!

Visiteremo la parte abbandonata di Maratea Antica, in verità di questo luogo non si conosce molto, poche sono le fonti documentarie antiche che ci sono pervenute e di esse la più attendibile è il manoscritto “Di San Biagio e di Maratea” ritrovato e dato alle stampe di recente, dopo che già nel 1868 se ne erano perse le tracce, scritto nel 1835 dal curato rettore della Basilica di San Biagio, Carmine Iannini, che come di consuetudine per i religiosi dell’epoca, documentava la vita del paese.



Tusculum, Santuario Extraurbano

Di questo santuario sono rimaste visibili solo le imponenti sostruzioni e parte del piano superiore (che fu scavato dal Canina nel 1859). La struttura è stata identificata fin dal Cinquecento come la villa di Marco Tullio Cicerone, in seguito invece con la villa di Tiberio grazie al ritrovamento di una statua acefala dell'imperatore solo recentemente è stata proposta l'identificazione con un santuario extra-urbano dedicato a Giove. Di questo santuario parlano Tito Livio e Macrobio

Quel che è certo è che l'edificio sia riconducibile a due fasi costruttive, tra il I ed il II secolo.



In questo luogo sacro, negli anni novanta, si officiavano riti satanici. l'attività delle sette ormai si è estinta e non ne rimane più nessuna traccia, se non nel folklore locale.



Ipogei di Nemi

Pubblicato il 22 lug 2015
Piccolo viaggio in alcune opere ipogee presenti a Nemi. Visitiamo per prima cosa una piccola cisterna usata al fine di raccogliere l'acqua per le irrigazioni, poi entreremo in alcuni sepolcri. Purtroppo salta all'occhio l'estremo degrado in cui questi luoghi sono abbandonati.

percorso:

https://www.google.it/maps/@41.716628...

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Villa degli Antonini - Genzano di Roma

La villa degli Antonini è situata tra il 18 e 19 miglio della Via Appia antica nel territorio dell’antica Lanuvium.


L’identificazione della Villa con la famiglia degli Antonini è data dal rinvenimento nel 18 sec. d.C. di numerosi ritratti della famiglia imperiale, adesso esposti ai musei capitolini.

quì visse Cesare Lucio Marco Aurelio Commodo Antonino Augusto, detto Commodo, l'ercole romano.


Dal 2010 la Montclair State University, grazie ad una convenzione con la Soprintendenza per i Beni archeologici del Lazio e con il Comune di Genzano, organizza dei campi di scavo estivi, coordinati da Deborah Chatr Aryamontri e Timothy Renner, co-direttori del “Villa of the Antonines” Project del Centre for Heritage and Archaeological Studies (CHAS). 

Nel video mostriamo da vicino il piccolo Colosseo di Commodo.

Inizio del percorso:
https://www.google.it/maps/place/Genz...

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Santuario di Giunone Sospita

L’intero complesso architettonico cronologicamente si colloca alla metà del I sec. a.C.



Properzio narra che nel Santuario, ogni anno all’approssimarsi della primavera, si svolgeva una cerimonia: alcune fanciulle dovevano porgere delle focacce a un grosso serpente che si trovava all’interno di un antro; se l’animale accettava il cibo offertogli dalla fanciulla (indizio della verginità di quest’ultima), si prospettavano raccolti fecondi; in caso contrario, la fanciulla (rivelatasi impura) veniva sacrificata per scongiurare la carestia.



Attualmente il Comune di Lanuvio affitta l'area per i matrimoni.



Inizio Percorso:

https://www.google.it/maps/search/lanuvio+giunone+sospita/@41.6762435,12.6985259,17z?hl=it



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Rovine della Rocca di Rovianello

Se passate per lo splendido paesino di Roviano, poco lontano da Tivoli noterete dei cartelli turistici che indicano le rovine di Rovianello. Se chiedete in giro pochi sanno esattamente dove si trovano. Gironzolando per i boschi a due chilometri dal centro abitato sorgono le vestigia di un castello. Abbiamo pochissimi documenti su questo paesino, ma comunque la vista e l'atmosfera valgono la ricerca.



Inizio del percorso:



https://www.google.it/maps/place/00027+Roviano+RM/@42.0245328,12.9770413,772a,20y,41.42t/data=!3m1!1e3!4m2!3m1!1s0x132f90a1de404117:0xb94bf3a1d5d2facc





Il Circo Massimo e L'Arco Di Tito

Abbiamo voluto girare questo video al Circo Massimo, prima che la sovrintendenza seppellisca nuovamente l'Arco di Tito per preservarlo in attesa di nuovi fondi.





Acropoli di Tivoli, Tempio di Vesta e Tiburno (o della Sibilla)

Nel centro storico di Tivoli, alla fine del percorso naturalistico di Villa Gregoriana, sorgono due templi la cui attribuzione è purtroppo confusa. Si tratta del Tempio di Vesta (o della Sibilla) e del tempio di Tiburno (o ancora della Sibilla). Narra la legenda che a Tivoli nelle grotte sotto l'acropoli vivesse Albunea, la decima Sibilla. Famosa per la sua bellezza secondo la mitologia cattolica avrebbe vaticinato l'avvento di Cristo. Secondo un altro mito sul letto del fiume Aniene, ancora sotto l'Acropoli, sarebbe stata rinvenuta una statua raffigurante la Sibilla insieme al suo libro sibillino e poi le due reliquie sarebbero state conservate in uno dei due templi.



Maps:

https://www.google.it/maps/place/Tempio+della+Sibilla/@41.9668159,12.8007454,18z/data=!4m2!3m1!1s0x0000000000000000:0x1a7e0dcc9e96ceba?hl=it



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I Fantasmi di Galeria Antica




















Galeria è una città le cui origini risalgono agli Etruschi. Conquistata dai Romani per secoli è stata una roccaforte di importanza strategica. Venne distrutta più volte per poi essere ricostruita, la decadenza arrivò nel medioevo quando venne trasformata in una tenuta agricola. Le epidemie di malaria nell'Agro Pontino del 1700 d.c. ne decimarono la popolazione. Nel 1809 rimasero solamente 10 abitanti che abbandonarono frettolosamente il borgo lasciandosi dietro suppellettili, attrezzi da lavoro e i cadaveri delle vittime dell'epidemia. Si spostarono appena un chilometro più a valle per fondare Santa Maria Di Galeria Nuova. I cadaveri e gli oggetti abbandonati furono rinvenuti circa dieci anni dopo e sepolti solo a metà '800. Essendo il video troppo lungo lo divido in due parti, per non tediarvi troppo.



Ecco un interessante articolo redatto dal blog Nemora:

http://nemora.jimdo.com/home/articoli/galeria-la-citt%C3%A0-morta-e-il-numero-della-bestia/



Inizio percorso:



https://www.google.it/maps/place/Via+di+Santa+Maria+di+Galeria,+Roma+RM/@42.0227201,12.3094934,17z/data=!4m2!3m1!1s0x132f5bb7a9cb9f65:0xb0ee8977ebf8de0e?hl=it

Via Sacra e Tempio di Giove Laziale







Nel 1929 sulla cima del Monte Cavo a Rocca di Papa vennero eseguiti degli scavi che portarono alla luce un tratto di strada in basolato romano perfettamente conservata e pochi resti del Tempio di Giove Laziale. Il tempio fu il centro culturale di latini fino all'arrivo dei Romani. In seguito rimase comunque un importante punto di aggregazione sociale. Fu costruito nel II secolo A.C. e abbandonato in seguito all'Editto di Tessalonica, successivamente venne cannibalizzato per la costruzione dell'Eremo di S. Pietro. in epoca moderna l'area divenne di importanza strategica e vi fu costruita una stazione radio dell'Aeronautica Militare, attualmente vi sono vincoli che impediscono ulteriori indagini archeologici.



Mappa:

https://www.google.it/maps/@41.7524381,12.7067037,16z?hl=it



Location:

https://www.google.it/maps/place/Panorama+dal+Monte+Cavo/@41.7524381,12.7067037,16z/data=!4m2!3m1!1s0x0000000000000000:0x78a0cc9b710f931a?hl=it



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Santuario della Fortuna Primigenia










Abbiamo approfittato delle #invasionidigitali per filmare l'interno del Santuario della Fortuna Primigenia a Palestrina! Video suddiviso in due parti.

Il santuario fu costruito alla fine del II secolo A.C.I ritrovamenti attestano tuttavia l'esistenza del culto già dal quarto secolo secolo A.C.

Fu costruito prima dell'avvento di Silla grazie a un consorzio di ricche famiglie prenestine gli Auli, i Saufeii, i Feidenatii, i Dindii e i Magulnii che erano  desiderose di affermarsi dopo essersi arricchite con i flussi di denaro e di manodopera provenienti dall'Oriente grazie alle guerre e ai notevoli traffici commerciali.

Inizio percorso (Museo Nazionale Prenestino):

https://www.google.it/maps/place/Museo+Nazionale+Prenestino/@41.8402252,12.8923779,18z/data=!4m6!1m3!3m2!1s0x132f80b42edf951b:0x93085c136d82355c!2sSantuario+della+Fortuna+Primigenia+e+Tombe!3m1!1s0x0000000000000000:0x9c86b371ef5e1a21?hl=it

Acquedotto delle Mole e grotte limitrofe



A Nemi in località Orti di S. Nicola sono presenti resti di alcuni opifici risalenti al XVI secolo e attivi sino a fine '800 e alcune opere sepolcrali risalenti al V secolo A.C. circa. Non abbiamo nessuna fonte certa che ci dia informazioni sull'area, se ne sapete qualcosa potete scriverci nei commenti sottostanti. Di seguito linkiamo un articolo che Nemora ha redatto in merito a questo splendido quanto misterioso luogo:


http://nemora.jimdo.com/home/articoli/nemi-riva-orientale-3000-anni-in-500-metri/

Inizio del percorso: 

https://www.google.it/maps/@41.717867,12.710292,3a,75y,44.65h,64.39t/data=!3m4!1e1!3m2!1sKMGAZVmtg5e67Z9Z4UbxGA!2e0?hl=it

Maps:

https://www.google.it/maps/@41.7181408,12.7101661,21z?hl=it

Ponte Lucano e al Mausoleo dei Plauzi (o Plautii)



Ed eccoci di nuovo qui con il secondo video! Questa volta faremo una breve visita al Ponte Lucano e al Mausoleo dei Plauzi (o Plautii) a Tivoli.

Il punto in cui vengono edificati il mausoleo ed il ponte era di importanza vitale per la Roma Imperiale, in quanto proprio da li partivano le pietre che adornavano le meravigliose opere architettoniche della capitale (come il Colosseo ad esempio). All'epoca il territorio era di proprietà della Gens Plautia, un antica famiglia di origine etrusca, che fece edificare il ponte (ponte Lucano,  dal nome di M. Plautio Lucano) e il mausoleo di famiglia (fatto erigere da M. Plautio Silvano). Il ponte vide anche l'incontro tra Federico II detto Barbarossa e Papa Adriano IV. Durante il medioevo venne utilizzato come fortificazione ed infatti le merlature sono state poste in opera nel 1465 da Papa Paolo II.

Il ponte era carrabile sino al 1980, poi in seguito all'ampliamento della S.R. Tiburtina è stato costruito un altro ponte a monte del fiume che meglio adempiva alle nuove esigenze viarie di Tivoli. In seguito ai lavori il Ponte Lucano è stato lasciato all'incuria e con gli anni il fiume ha depositato un enorme cumulo di limo che ne blocca la vista.

Attualmente è stato costruito un muro per contenere le inondazioni del fiume, muro completamente inutile, visto che le pompe idrovore installatevi per controllare il livello dell'acqua non funzionano quasi mai poiché spesso oggetto di furti ed atti vandalici.

La natura isolata del luogo e la totale mancanza di controllo lo rende ideale per traffici illeciti di ogni tipo e la nascita di una discarica abusiva proprio all'ingresso del ponte non rende affatto facile la visita.

Purtroppo le nostre riprese sono state interrotte da alcuni residenti che non gradivano affatto la nostra presenza.

Godetevi comunque quel poco che siamo riusciti a salvare.

Inizio percorso:

https://www.google.it/maps/@41.955391,12.761052,3a,75y,133.79h,87.65t/data=!3m4!1e1!3m2!1sky3mb3NKgyywGhfZv1oRoQ!2e0?hl=it

Santuario di Diana Nemorense


Ed eccoci al nostro primo video! Dopo pericoli indicibili e traversie interminabili siamo riusciti a pubblicarlo!

Ho scelto il Santuario di Diana Nemorense perché è uno dei posti a me più cari, era doveroso per me cominciare da qui in quanto la mia passione per i misteri laziali è nata nel momento in cui ho visitato quelle rovine nel bosco di Nemi...

La storia del culto di Diana è molto bella, Diana è una Dea molto antica, venerata dai Latini già prima di Roma. In seguito all'ellenizzazione è stata associata ad Artemide e al mito di Virbio (Che visse due volte) indicato come primo Rex Nemorensis. Il culto era talmente radicato che ancora nel 1200 i contadini facevano a Diana delle offerte per ingraziarsi la Dea che credevano responsabile della fecondazione dei campi.

Il tempio di Diana a Nemi è stato costruito dopo quello fatto erigere da Servio Tullio sull'Aventino, Infatti fino ad allora i Latini officiavano all'interno del Bosco Sacro (nemus) Aricino. Fu ampliato a partire dal II secolo A.C. Uno dei più illustri benefattori del Culto di Diana fu Gaio Giulio Cesare Germanico ovvero niente meno che Caligola. Al massimo del suo splendore il complesso raggiunse l'estensione di 45.000 mq di cui 5000 oggi sono ancora sepolti nel terreno.

Da semplice dea silvana Diana divenne con il tempo la protettrice della Lega Latina, e da tutto l'Impero le persone facevano pellegrinaggi sino al tempio di Nemi al fine di ricevere grazie, non sono mancate le guarigioni miracolose.

Il declino iniziò con l'arrivo del cristianesimo ed in seguito all'editto di Teodosio il tempio fu abbandonato e dimenticato. Il bosco riprese possesso dell'area ed il tempo seppellì le preziose statue conservate nelle celle donarie, preservandole fino a quando nel XVII secolo vennero ritrovate dagli archeologi (stranieri purtroppo) grazie ai quali oggi sono esposte nei musei di mezza europa.

Buona visione!

Benvenuti!

Salve, io sono Alessandro e vi accompagnerò nei posti perduti del Lazio. Cominceremo il nostro viaggio andando a visitare  il Tempio di Diana Nemorense a Nemi (che sto per aggiungere sul canale) per poi avventurarci al Mausoleo dei Plautii a Tivoli e nella città perduta di Galeria Vecchia.

Ma il nostro viaggio non finisce qui, ho la fortuna di conoscere bene una miriadi di posti simili in particolare nei castelli romani e ho intenzione di portarvi con me a visitarli tutti!

Io non sono bravo a scrivere, ne a descrivere, quindi spero che le immagini dei miei video parlino per me. Di seguito allego la presentazione del mio canale, buona visione.